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Brainspawn forte e metronomo

razie alle domande di Alvaro, ecco un semplice howto per utilizzare il metronomo con forte, un ottimo programma per suonare live con i VST (virtual instruments).

Innanzitutto dobbiamo scaricare il plugin metrobus, e dobbiamo estrarre tutto il contenuto dell’archivio nella cartella C:\Programmi\VSTPlugins\

Apriamo forte e il nostro rack preferito, ed aggiungiamo un bus (cliccando sul pulsante ADD di destra, sotto BUS). Dal menu a discesa selezioniamo l’uscita della nostra scheda audio sulla quale vogliamo mettere il click (clickare sull’immagine per ingrandire):

Volendo possiamo dare un nome a questo bus, tipo Metronomo, cliccando sul nome e cambiandolo.

Facciamo tasto destro con il mouse sulla zona degli inserts (vedi immagine), e selezioniamo il plugin Metrobus (potreste trovarlo sotto New Plugins, oppure Inserts 1):

Dovreste quindi avere una situazione del genere:

Facciamo doppio click sul metrobus, dobbiamo fare una cosa al primo avvio (e solo al primo, non vi preoccupate!):

Clickiamo sul quadratino a sinistra di “Click.wav”, e selezioniamo il file Click.wav contenuto nella cartella C:\Programmi\VSTPlugins\Metrobus\ e selezioniamo OK.

Ora chiudiamo pure la finestrella di Metrobus, e clickiamo sul metronomo (a destra sulla maschera di forte), si apre questa finestra:

Qua possiamo configurare varie cose:

  • il tempo della scena
  • da che porta seguire il MIDI Clock (per esempio la mia Triton LE ha il sequencer interno, e quindi mi genera un midi clock che forte segue)
  • i CC MIDI da utilizzare per modificare velocità (con uno slider), aumento o decremento di BPM (con un pulsante configurabile sulla nostra Master Keyboard), Tap Tempo (anch’esso tramite pulsante configurabile)

Io personalmente utilizzo il pulsante del tap tempo integrato sulla Triton LE, che da il tempo alla tastiera stessa e questo si riflette in forte tramite il MIDI clock.

Ultimo passo, colleghiamo l’uscita che abbiamo scelto per il metronomo ad un pre per cuffie o simili (se ne trovano di economici, ed hanno un controllo volume, comodo per lasciare un po’ di libertà al batterista!).

Se abbiamo comunque necessità di settare il volume del click, possiamo utilizzare il normale fader sulla sinistra del nostro BUS del Metronomo.

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Nuovi drivers per MOTU Ultralite

Sono stati rilasciati dei nuovi drivers per le MOTU USB e Firewire, tra cui la mia MOTU UltraLite.

Potete scaricarlo con questo link (richiede registrazione gratuita al sito della MOTU).

La nuova versione è la 3.6.8.1, e risale al 10 Marzo 2008 (però non hanno uno straccio di feed RSS e quindi devo andare a controllare manualmente se escono nuovi drivers).

Non ho per ora trovato uno straccio di changelog, e a dire il vero per il momento non li proverò, siccome venerdì ho un concerto e ho bisogno di stabilità collaudata, con il mio setup, del quale vi parlerò 😉

Se avrò problemi vi terrò aggiornati 🙂

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Sennheiser HD595

Ho comprato queste fantastiche cuffie:

Sennheiser HD595

Le Sennheiser HD595 sono delle cuffie professionali, con una notevole risposta in frequenza, che rasenta quasi per tutto lo spettro gli 0 dB (vedi grafico qua sotto), e sono quindi perfette per avere un suono veramente naturale e completo.

Grafico risposta in frequenza

Sono veramente comode! Anche il mio amico Alessio (che di solito odia le cuffie perchè gli fanno scottare le orecchie!) ha detto che sono comodissime. Sembra davvero di non averle addosso, anche dopo un ascolto prolungato (5-6 ore!).

Hanno bassi pieni ma senza voler strafare, alti nitidi; inoltre, essendo di tipo circum-aurale aperto, il suono è molto naturale e non opprime (svantaggio: chi ci sta attorno sente benissimo! 🙂 ).

Le ho provate con diversi generi musicali (metal, jazz, rock, celtica …) e devo dire che sono veramente soddisfatto. Le utilizzo anche per creare i suoni tramite i VST e mi risulta molto più semplice capire dove mettere mano.

In dotazione c’è l’adattatore jack 1/4” -> jack 1/8”, e un comodissimo porta cuffie, che viene agganciato al tavolo.

Sennheiser HD595 - Jack con adattatore Sennheiser HD595 sul porta cuffie

Per dettagli vi rimando sul flickr-album di foto che ho fatto per le HD595.

Le ho acquistate a 130 eipo + spese su Rebelio.it; ottimo prezzo perchè in Italia si trovano anche a 200 neuri.

UPDATE: sembra che Rebelio abbia chiuso per bancarotta. Appena in tempo! 🙂

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Cuffie a cancellazione di rumore

Quando si viaggia in auto, treno, aereo, ascoltare musica è un problema, a causa del rumore di fondo. Siamo perciò costretti ad aumentare il volume, affaticando così l’orecchio e perdendo sensibilità in molti dettagli.

Fortunatamente ci viene in aiuto la tecnologia, con le cuffie a cancellazione di rumore.

Per capire come funzionano, è però necessaria un po’ di teoria.

Sappiamo tutti come è fatta un’onda sonora (o al limite guardate il grafico qui sopra! 🙂 ), ora, se noi sommiamo un’onda di pari ampiezza ma di fase opposta (diciamo in parole povere ribaltata simmetricamente rispetto all’asse x), i due segnali si annullano.

In parole povere, all’interno della cuffia c’è un microfono, che capta il segnale del rumore esterno; questo suono viene “processato” tramite un circuito, in modo da renderlo uguale ed opposto a quello reale, e poi viene riprodotto all’interno delle cuffie, mixato alla musica, in modo da annullare il segnale del rumore e lasciare solo quello veramente interessante.

Questa tecnologia è ottima per molti altri scopi: anche chi non deve ascoltare musica ma vive in un ambiente con alto inquinamento acustico ne trarranno vantaggio, ma anche chi vuole semplicemente studiare in treno, senza sentire quell’insopportabile casino dei tredicenni in piena esplosione ormonale.

L’unico svantaggio è che essendo un circuito “attivo”, hanno bisogno di energia, e quindi sono spesso alimentate da batterie di tipo AAA, oppure proprietarie e ricaricabili.

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Ordinata la MC3000

La simpatica vicenda dell’acquisto della Oberheim MC3000 sembra proprio senza fine!

Riepiloghiamo: dopo non aver trovato praticamente nulla su internet, ho contattato direttamente la Viscount (04/01/08), la quale mi ha consigliato (dopo svariati giorni) di rivolgermi a Cavalli Musica, di Castrezzato (BS), a quanto pare il rivenditore autorizzato più vicino.

Il loro sito fa schifo e non è assolutamente mai aggiornato. Provo tuttavia a contattare il responsabile al reparto tastiere (11/01/08), via mail.

Mi risponde il 15/01, comunicandomi il prezzo e dicendo che non ce l’hanno in negozio, ma la acquista solo su ordinazione. 10 minuti dopo la ricezione della mail rispondo chiedendo appunto di ordinarla.

Mi risponde il 21/01 (ma leggono l’email una volta a settimana???) dicendo di inviare una email al “capo” per l’ordine, comunicando i miei dati. Vabbe’, invio sta mail.

Passa la settimana, nessuno si fa vivo. Stamattina quindi provo ad andare direttamente in negozio (50km buoni) per vedere a che punto sono.

Bene, l’addetto al reparto tastiere era lì che giocava con un MOOG Little Phatty (del quale mi sono successivamente innamorato, ma questa è un’altra storia).

Bla bla bla in pratica non hanno fatto una sega. Probabilmente non hanno nemmeno letto la mia mail dell’ordine.

SIAMO NEL 2008 CACCHIO!!! Usate questi fottuti mezzi di comunicazione avanzata!!!

Evabbé, ho fatto l’ordine, lasciando pure un acconto, che magari si svegliano prima.

Siete indietro.

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Oberheim MC3000 e distributori


La Oberheim MC3000. Cominciamo dal principio: cosa è?
E’ una Master Keyboard, ovvero, per i comuni mortali, una tastiera che non emette suoni, ma è un puro controller MIDI, molto avanzato, per gestire altri dispositivi esterni.
In pratica, collegandola tramite protocollo MIDI ad un PC, o a n moduli esterni (delle scatole che stanno in un rack), posso comandare da una sola tastiera tutti i parametri di cui posso aver bisogno.
Un esempio pratico di collegamento:

  • Con un cavo MIDI collego la porta MIDI OUT della Master Keyboard, con la porta MIDI IN della mia MotU UltraLite
  • Con il cavo firewire collego la UltraLite al PC
  • Nel PC faccio girare un VST Host, ovvero un programma che gestisce vari strumenti/effetti virtuali
  • Nel VST Host (nel mio caso Forte della BrainSpawn) carico per esempio il B4 II della Native Instruments, un eccellente emulatore di Hammond
  • Dopo un po’ di smanettamento e configurazione sulla Master Keyboard, posso controllare con gli slider l’apertura dei vari registri nel B4.

Perchè proprio la MC3000?
Perchè è (a detta di moltissimi) la miglior master keyboard sul campo, sia a livello di action (feeling con la tastiera, che è pesata ma non eccessivamente rigida come quella di un piano vero, permettendo agilità e minor affaticamento), sia a livello di configurazione (per esempio la tastiera è splittabile in 8 zone con ognuna parametri indipendenti dalle altre), sia a livello di connessioni (8 midi out x 16 canali ognuno = 128 strumenti controllabili contemporaneamente, 3+5 ingressi per pedali configurabili a piacere)

Che svantaggi ha?

  • Come ho detto in un altro post, il peso: 28 kg. Ai quali dovrò sommare il peso di un case rigido adatto a portarla in giro per concerti. Povera schiena! 😉
  • Non è possibile programmarla tramite collegamento con pc
  • La reperibilità. Ed è per questo che scrivo questo post.

Allora, siccome non ho voglia di sbattermi a cercarla nei negozi (considerando che nei fornitissimi negozi nelle vicinanze nemmeno sanno che esista), sono più propenso per l’acquisto online.
Faccio passare una ventina di siti con vendita online: nemmeno l’ombra.
Su ebay: solo un usato, e siccome è un oggetto che si usura con l’utilizzo, non se ne parla.
Su mercatinomusicale, tra i mille usati, ne trovo uno, in vendita a 1265 neuri.
Cercando ancora, la trovo a 1200 su Bandiera, sito un po’ strambo, perchè non permette l’acquisto diretto online, ma bisogna contattarli, insomma un po’ scomodo…

Poi, il nulla.

Allora, questo gioiello della tecnica è un prodotto italiano!!! Una delle poche cose riuscite bene.
Allora provo andare sul sito del fornitore, attualmente la Viscount, dove leggo che le vendite in Italia sono gestite dalla Titan qualcosa, con sede in S. Marino, la quale ovviamente non ha uno straccio di sito internet. O meglio, trovo che il sito della Titan è www.viscount.it -_-
Ma non demordo!
Googla googla googla, e trovo che molti utenti stranieri l’hanno comprata attraverso un certo fornitore, l’unico in Inghilterra, a quanto pare, di nome Turnkey.
Mi dico, boh, vabbè, già che ci siamo guardiamo pure qua, anche se mi costerà un patrimonio e mezzo, essendo che la devono inviare dall’Italia all’Inghilterra, e poi ancora in Italia, da me.
Trovata.
A £599.00, più 30 pounds di spedizione.
Che all’istante sono 873,90 €.
Allora, mi prendete per il culo? E’ mai possibile sta cosa?
La compro in culonia e la pago 326,10 (anzi, mancano anche le spese di spedizione italiane dell’altro sito!) euro in meno???
Orbene, rileggendo meglio (eh si, la gabola c’è sempre!), questa tastiera ritorna da una dimostrazione (Clearance item). Vabbè, chissenincula, l’avranno usata si e no 2 ore.

Ma ecco la trista frase:

“Please Note:- We are not able to sell Clearance items outside the uk for warranty reasons.”

AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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Motu Ultralite e Linux

In questo post faccio un uso comune delle Q, perchè magari questo post può essere utile a qualcuno.

UPDATE: in questi giorni (13/12/2007) possiamo prendere l’ultima versione SVN; Inoltre, aggiunte alcune impostazioni per far girare il tutto non da utente root.

Siccome la MOTU è stronza e non vuole collaborare con il mondo open, per gli utenti linux è un casino cercare di utilizzare questa scheda.
Fortunatamente esiste un progetto, ffado (ex freebob), che a forza di reverse engineering cerca di far funzionare qualcosina.
Nota: questi driver sono instabilissimi, mi crashano il 60% delle volte inspiegabilmente non supportano per ora la UltraLite, tuttavia per altre interfacce quali la MkII, MkI, Traveler sembra funzionare.

Orbene: muniamoci di tanta pazienza e attenzione, visto che è un processo un po’ complesso.

L’installazione è testata su Ubuntu Gutsy 7.10, sulle altre potrebbe benissimo non andare una ceppa.
Inoltre è tutto software completamente instabile, provenendo dai vari repository SVN (di sviluppo).
Potrebbero benissimo non compilare da un giorno all’altro.

Innanzitutto installiamo i seguenti pacchetti:

sudo apt-get install scons libiec61883-dev libavc1394-dev liblo0-dev libxml++2.6-dev libasound2-dev

Poi posizioniamoci in una cartella, tipo ~/drivermotu/ e diamo:

svn co svn://svn.linux1394.org/libraw1394/trunk/ libraw1394
cd libraw1394
./autogen
./configure --prefix=/usr
make
sudo make install

Poi installiamo i drivers veri e propri, la libreria libffado:

cd ..
svn co http://subversion.ffado.org/ffado/trunk ./

Nel repository al momento c’è la versione 716, che però non si compila correttamente. Quindi preleviamo la versione 685, che sembra compilarsi hanno corretto i problemi di compilazione, siamo alla 758 e si compila correttamente.

cd libffado
scons ENABLE_MOTU=yes PREFIX=/usr
sudo scons install

Può darsi che dia un errorino, che al momento non ricordo, ma ignoriamolo bellamente.

Ora impostiamo i permessi per utilizzare il modulo raw1394, in modo da non essere root per farla funzionare:

sudo gedit /etc/udev/rules.d/40-permissions.rules

cerchiamo la riga contenente raw1394, e modifichiamola in:

KERNEL=="raw1394",                      GROUP="video"

Carichiamo i moduli per la firewire:

sudo modprobe ieee1394 raw1394

Verifichiamo che funzioni dando:

tests/test-ffado Discover --verbose=6

Dovrebbe citare, nell’output, la nostra Motu Ultralite!

Ora preleviamo la versione SVN di Jack, in modo da poter utilizzare i driver ffado.

cd..
svn co http://subversion.jackaudio.org/jack/trunk/jack jack
cd jack
./autogen.sh
./configure --prefix=/usr
make
sudo make install

Già che ci siamo, installiamo anche qjackctl, un’interfaccia grafica per jack, che è abbastanza comoda. Anche qui dobbiamo prendere la versione da SVN, perchè altrimenti non possiamo utilizzare il driver firewire.

sudo apt-get install libqt4-dev
cd ..
cvs -d:pserver:anonymous@qjackctl.cvs.sourceforge.net:/cvsroot/qjackctl login
cvs -z3 -d:pserver:anonymous@qjackctl.cvs.sourceforge.net:/cvsroot/qjackctl co -P qjackctl
cd qjackctl
make -f Makefile.cvs
./configure --prefix=/usr
make
sudo make install

Fatto questo, apriamo qjackctl:

qjackctl

Andiamo in Setup, e impostiamo:

  • Driver: firewire
  • Non abilitiamo Realtime (a meno che non abbiate un kernel realtime installato, in tal caso la configurazione sarebbe più complessa)
  • Frames/period: 128 (bassa latenza)
  • Periods/buffer: 2 (come mai non è possibile impostare a 1? sotto windows ci riesco…)
  • Sample rate: 44100 (o 48, come preferite, io mi accontento per ora 🙂 )

Otterremo comunque una latenza buonina di 5.8 msec.

Salviamo, e clickiamo prima su Messages, in modo che si apra la finestrella con il lungo (issimo!) scroll, per monitorare i vari blocchi, e poi su Start.
Dopo qualche secondo, se tutto è andato bene, dovrebbe comparire la scritta connected.
Diamogli un altro paio di secondi (altrimenti si arrabbia e crasha!) e clickiamo su Connect.
Lì se tutto è andato per il verso giusto, dovremo vedere le varie porte, per i canali in ingresso e quelli in uscita.

Troubleshooting:
– Crasha/Non si connette al server Jack!
Bene, sai che novità! Prova ad eseguire questo comando:

sudo killall jack qjackctl -9

Controlla che jack non sia più in esecuzione con:

ps aux | grep jack

Se compare ancora nella lista, prova a scollegare il cavo firewire ed a ripetere il comando precedente (più volte, non si sa mai, e non fa del male).
Ricontrolla che sia effettivamente morto, e una volta fatto questo fai:

sudo rmmod raw1394 && sudo modprobe raw1394

Poi prova a riavviare qjackctl e vediamo se funziona un po’ meglio!
A volte (casualmente) va meglio di altre, a volte non si avvia, a volte boh.

Appena ho tempo porterò degli aggiornamenti “operativi”! 🙂

My Immortal

Che bello, mi sono rimesso a trascrivere ad orecchio canzoni… Recentemente, visto che non trovavo piu’ il mio file, avevo trascritto in formato Guitar Pro 5 (quasi per intero) Overture 1928 dei Dream Theater, con un risultato abbastanza soddisfacente. E lunedi’ sera My Immortal degli Evanescence. E tra l’altro mi ero dimenticato di una cosa fighissima, che l’Adobe Audition aveva un simpatico filtro per eliminare/enfatizzare il canale centrale di una traccia audio. A che cosa serve? semplice, permette di sentire ad esempio SOLO la voce e poco altro (essendo registrata di norma nel canale centrale), o eliminarla e lasciare la base, tipo karaoke.
Questo semplifica ovviamente le operazioni di trascrizione. Oltretutto permette di portare in lettura ad una frequenza arbitraria, quindi leggo il mio file (a 44100Hz) a 22050 Hz, e l’effetto e’ quello di ascoltarlo un’ottava sotto, e (qui viene il bello) a velocita’ dimezzata, senza artefatti che si otterrebbero attraverso uno stretch temporale della traccia.
Sabato sera vado a vedere al Palazzo Congressi di Darfo Boario Terme gli Smash (non trovo un cazzo di link, ma ce l’avete un sito???), gruppo punk, al cui bassista ho pure chiesto di sostituire il vecchio bassista del mio gruppo (Silent Lagoon, Nightwish Tribute Band) ed ha detto che gli interesserebbe. Vedremo.