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Grazie

Grazie a tutto il pubblico di ieri sera.

E anche a tutti i Silent, è stato un concerto spettacolare.

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Addio Richard

Il mondo della musica ha perso un pezzo del suo magico cuore.

Richard Wright, tastierista dei Pink Floyd, è morto.

Membro fondatore, e compositore di molti pezzi di uno spessore artistico fuori dal comune, capaci di far volare la fantasia oltre i limiti conosciuti.

Se ne va con lui una grande parte di me.

Addio Richard, grazie per tutto ciò che ci hai fatto sognare.

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Gruppi musicali

Ecco un bel post di cui non frega niente a nessuno, ma serve a me come promemoria nel futuro: i gruppi musicali (e componenti) in cui ho suonato finora. In un ordine piuttosto casuale.

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Sennheiser HD595

Ho comprato queste fantastiche cuffie:

Sennheiser HD595

Le Sennheiser HD595 sono delle cuffie professionali, con una notevole risposta in frequenza, che rasenta quasi per tutto lo spettro gli 0 dB (vedi grafico qua sotto), e sono quindi perfette per avere un suono veramente naturale e completo.

Grafico risposta in frequenza

Sono veramente comode! Anche il mio amico Alessio (che di solito odia le cuffie perchè gli fanno scottare le orecchie!) ha detto che sono comodissime. Sembra davvero di non averle addosso, anche dopo un ascolto prolungato (5-6 ore!).

Hanno bassi pieni ma senza voler strafare, alti nitidi; inoltre, essendo di tipo circum-aurale aperto, il suono è molto naturale e non opprime (svantaggio: chi ci sta attorno sente benissimo! 🙂 ).

Le ho provate con diversi generi musicali (metal, jazz, rock, celtica …) e devo dire che sono veramente soddisfatto. Le utilizzo anche per creare i suoni tramite i VST e mi risulta molto più semplice capire dove mettere mano.

In dotazione c’è l’adattatore jack 1/4” -> jack 1/8”, e un comodissimo porta cuffie, che viene agganciato al tavolo.

Sennheiser HD595 - Jack con adattatore Sennheiser HD595 sul porta cuffie

Per dettagli vi rimando sul flickr-album di foto che ho fatto per le HD595.

Le ho acquistate a 130 eipo + spese su Rebelio.it; ottimo prezzo perchè in Italia si trovano anche a 200 neuri.

UPDATE: sembra che Rebelio abbia chiuso per bancarotta. Appena in tempo! 🙂

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Oberheim MC3000 e distributori


La Oberheim MC3000. Cominciamo dal principio: cosa è?
E’ una Master Keyboard, ovvero, per i comuni mortali, una tastiera che non emette suoni, ma è un puro controller MIDI, molto avanzato, per gestire altri dispositivi esterni.
In pratica, collegandola tramite protocollo MIDI ad un PC, o a n moduli esterni (delle scatole che stanno in un rack), posso comandare da una sola tastiera tutti i parametri di cui posso aver bisogno.
Un esempio pratico di collegamento:

  • Con un cavo MIDI collego la porta MIDI OUT della Master Keyboard, con la porta MIDI IN della mia MotU UltraLite
  • Con il cavo firewire collego la UltraLite al PC
  • Nel PC faccio girare un VST Host, ovvero un programma che gestisce vari strumenti/effetti virtuali
  • Nel VST Host (nel mio caso Forte della BrainSpawn) carico per esempio il B4 II della Native Instruments, un eccellente emulatore di Hammond
  • Dopo un po’ di smanettamento e configurazione sulla Master Keyboard, posso controllare con gli slider l’apertura dei vari registri nel B4.

Perchè proprio la MC3000?
Perchè è (a detta di moltissimi) la miglior master keyboard sul campo, sia a livello di action (feeling con la tastiera, che è pesata ma non eccessivamente rigida come quella di un piano vero, permettendo agilità e minor affaticamento), sia a livello di configurazione (per esempio la tastiera è splittabile in 8 zone con ognuna parametri indipendenti dalle altre), sia a livello di connessioni (8 midi out x 16 canali ognuno = 128 strumenti controllabili contemporaneamente, 3+5 ingressi per pedali configurabili a piacere)

Che svantaggi ha?

  • Come ho detto in un altro post, il peso: 28 kg. Ai quali dovrò sommare il peso di un case rigido adatto a portarla in giro per concerti. Povera schiena! 😉
  • Non è possibile programmarla tramite collegamento con pc
  • La reperibilità. Ed è per questo che scrivo questo post.

Allora, siccome non ho voglia di sbattermi a cercarla nei negozi (considerando che nei fornitissimi negozi nelle vicinanze nemmeno sanno che esista), sono più propenso per l’acquisto online.
Faccio passare una ventina di siti con vendita online: nemmeno l’ombra.
Su ebay: solo un usato, e siccome è un oggetto che si usura con l’utilizzo, non se ne parla.
Su mercatinomusicale, tra i mille usati, ne trovo uno, in vendita a 1265 neuri.
Cercando ancora, la trovo a 1200 su Bandiera, sito un po’ strambo, perchè non permette l’acquisto diretto online, ma bisogna contattarli, insomma un po’ scomodo…

Poi, il nulla.

Allora, questo gioiello della tecnica è un prodotto italiano!!! Una delle poche cose riuscite bene.
Allora provo andare sul sito del fornitore, attualmente la Viscount, dove leggo che le vendite in Italia sono gestite dalla Titan qualcosa, con sede in S. Marino, la quale ovviamente non ha uno straccio di sito internet. O meglio, trovo che il sito della Titan è www.viscount.it -_-
Ma non demordo!
Googla googla googla, e trovo che molti utenti stranieri l’hanno comprata attraverso un certo fornitore, l’unico in Inghilterra, a quanto pare, di nome Turnkey.
Mi dico, boh, vabbè, già che ci siamo guardiamo pure qua, anche se mi costerà un patrimonio e mezzo, essendo che la devono inviare dall’Italia all’Inghilterra, e poi ancora in Italia, da me.
Trovata.
A £599.00, più 30 pounds di spedizione.
Che all’istante sono 873,90 €.
Allora, mi prendete per il culo? E’ mai possibile sta cosa?
La compro in culonia e la pago 326,10 (anzi, mancano anche le spese di spedizione italiane dell’altro sito!) euro in meno???
Orbene, rileggendo meglio (eh si, la gabola c’è sempre!), questa tastiera ritorna da una dimostrazione (Clearance item). Vabbè, chissenincula, l’avranno usata si e no 2 ore.

Ma ecco la trista frase:

“Please Note:- We are not able to sell Clearance items outside the uk for warranty reasons.”

AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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K&M Spider Pro

E’ arrivato! Lo Spider Pro, uno stand per tastiera robusto, pratico e stiloso 🙂Si, lo so, c’è un casino boia, però sto testando mille mila cose, potete vedere per esempio a terra la mia Motu UltraLite che ho acquistato da poco 🙂

Ha due piani (nelle foto ho smontato quello superiore, in attesa dell’acquisto della mia prossima master keyboard), quello superiore è inclinato di 15°, ogni ripiano può reggere fino a 35 kg.
Vi sembra tanto? La Oberheim MC3000 (il mio probabile futuro acquisto) ne pesa 28! 🙂

Da notare la cura con cui i cavi finiscono dietro lo stand, evitando che rimangano antiesteticamente in mezzo alle balle:
I bracci dei due ripiani sono entrambi allungabili, per adattarsi a molteplici modelli di tastiera.
Volendo, in alto è possibile fissare un’asta per microfono, l’attacco è già predisposto.
Molto spazio per pedali ed altro (?) sotto le gambe a ragno:
Comprato su Thomann, un ottimissimo e fornitissimo negozio tedesco, e pagato 159 neuri, più 20 di spedizione, e la somma conveniva comunque, rispetto all’acquisto in Italia.
Già che c’ero, ho comprato 3 cavi midi, e un pedalino Boss FS-5U, perchè il mio vecchio Bespeco da battaglia sembra che stia tirando le cuoia.
Però cheppalle, non ha un cavo incorporato, e allora mi tocca costruirmene uno.

Motu Ultralite

Finalmente!
E’ arrivata!Woah!
Qosa è? Una sqeda audio professionale, esterna, qon qonnessione firewire (ieee1394).
L’ho qomprata usata su internet, da un ragazzo di Treviso.
Le prime impressioni: è dannatamente solida e robusta: un fantastiqo qase in alluminio.Le qonnessioni:
Input:
– 2 XLR(Cannon)/Jack
– 6 jack bilanciati/sbilanciati
– SPDIF (digitale)
Output
– 6 uscite jack (bilanciate)
– 2 uscite jack per il main out (bilanciate)
– SPDIF (digitale)
– presa quffie
Altro:
– 2 firewire a 6 pin (qindi in grado di alimentarla)
– alimentazione da 10 a 24V (l’alimentatore inqluso va a 15V), e qon il positivo dentro o fuori, qe figata!
– 1 MIDI In + 1 Midi Out
L’ho qollegata alla mia Qorg Triton Le, tramite la qonnessione MIDI (sfruttando i VST Instruments), e anqe tramite due qavi audio, per sfruttare anqe i suoni interni della tastiera.
Qome host vst utilizzo Forte, una vera figata.
Al prossimo aggiornamento!

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Motu Ultralite e Linux

In questo post faccio un uso comune delle Q, perchè magari questo post può essere utile a qualcuno.

UPDATE: in questi giorni (13/12/2007) possiamo prendere l’ultima versione SVN; Inoltre, aggiunte alcune impostazioni per far girare il tutto non da utente root.

Siccome la MOTU è stronza e non vuole collaborare con il mondo open, per gli utenti linux è un casino cercare di utilizzare questa scheda.
Fortunatamente esiste un progetto, ffado (ex freebob), che a forza di reverse engineering cerca di far funzionare qualcosina.
Nota: questi driver sono instabilissimi, mi crashano il 60% delle volte inspiegabilmente non supportano per ora la UltraLite, tuttavia per altre interfacce quali la MkII, MkI, Traveler sembra funzionare.

Orbene: muniamoci di tanta pazienza e attenzione, visto che è un processo un po’ complesso.

L’installazione è testata su Ubuntu Gutsy 7.10, sulle altre potrebbe benissimo non andare una ceppa.
Inoltre è tutto software completamente instabile, provenendo dai vari repository SVN (di sviluppo).
Potrebbero benissimo non compilare da un giorno all’altro.

Innanzitutto installiamo i seguenti pacchetti:

sudo apt-get install scons libiec61883-dev libavc1394-dev liblo0-dev libxml++2.6-dev libasound2-dev

Poi posizioniamoci in una cartella, tipo ~/drivermotu/ e diamo:

svn co svn://svn.linux1394.org/libraw1394/trunk/ libraw1394
cd libraw1394
./autogen
./configure --prefix=/usr
make
sudo make install

Poi installiamo i drivers veri e propri, la libreria libffado:

cd ..
svn co http://subversion.ffado.org/ffado/trunk ./

Nel repository al momento c’è la versione 716, che però non si compila correttamente. Quindi preleviamo la versione 685, che sembra compilarsi hanno corretto i problemi di compilazione, siamo alla 758 e si compila correttamente.

cd libffado
scons ENABLE_MOTU=yes PREFIX=/usr
sudo scons install

Può darsi che dia un errorino, che al momento non ricordo, ma ignoriamolo bellamente.

Ora impostiamo i permessi per utilizzare il modulo raw1394, in modo da non essere root per farla funzionare:

sudo gedit /etc/udev/rules.d/40-permissions.rules

cerchiamo la riga contenente raw1394, e modifichiamola in:

KERNEL=="raw1394",                      GROUP="video"

Carichiamo i moduli per la firewire:

sudo modprobe ieee1394 raw1394

Verifichiamo che funzioni dando:

tests/test-ffado Discover --verbose=6

Dovrebbe citare, nell’output, la nostra Motu Ultralite!

Ora preleviamo la versione SVN di Jack, in modo da poter utilizzare i driver ffado.

cd..
svn co http://subversion.jackaudio.org/jack/trunk/jack jack
cd jack
./autogen.sh
./configure --prefix=/usr
make
sudo make install

Già che ci siamo, installiamo anche qjackctl, un’interfaccia grafica per jack, che è abbastanza comoda. Anche qui dobbiamo prendere la versione da SVN, perchè altrimenti non possiamo utilizzare il driver firewire.

sudo apt-get install libqt4-dev
cd ..
cvs -d:pserver:anonymous@qjackctl.cvs.sourceforge.net:/cvsroot/qjackctl login
cvs -z3 -d:pserver:anonymous@qjackctl.cvs.sourceforge.net:/cvsroot/qjackctl co -P qjackctl
cd qjackctl
make -f Makefile.cvs
./configure --prefix=/usr
make
sudo make install

Fatto questo, apriamo qjackctl:

qjackctl

Andiamo in Setup, e impostiamo:

  • Driver: firewire
  • Non abilitiamo Realtime (a meno che non abbiate un kernel realtime installato, in tal caso la configurazione sarebbe più complessa)
  • Frames/period: 128 (bassa latenza)
  • Periods/buffer: 2 (come mai non è possibile impostare a 1? sotto windows ci riesco…)
  • Sample rate: 44100 (o 48, come preferite, io mi accontento per ora 🙂 )

Otterremo comunque una latenza buonina di 5.8 msec.

Salviamo, e clickiamo prima su Messages, in modo che si apra la finestrella con il lungo (issimo!) scroll, per monitorare i vari blocchi, e poi su Start.
Dopo qualche secondo, se tutto è andato bene, dovrebbe comparire la scritta connected.
Diamogli un altro paio di secondi (altrimenti si arrabbia e crasha!) e clickiamo su Connect.
Lì se tutto è andato per il verso giusto, dovremo vedere le varie porte, per i canali in ingresso e quelli in uscita.

Troubleshooting:
– Crasha/Non si connette al server Jack!
Bene, sai che novità! Prova ad eseguire questo comando:

sudo killall jack qjackctl -9

Controlla che jack non sia più in esecuzione con:

ps aux | grep jack

Se compare ancora nella lista, prova a scollegare il cavo firewire ed a ripetere il comando precedente (più volte, non si sa mai, e non fa del male).
Ricontrolla che sia effettivamente morto, e una volta fatto questo fai:

sudo rmmod raw1394 && sudo modprobe raw1394

Poi prova a riavviare qjackctl e vediamo se funziona un po’ meglio!
A volte (casualmente) va meglio di altre, a volte non si avvia, a volte boh.

Appena ho tempo porterò degli aggiornamenti “operativi”! 🙂

Bravi, facciamo qagare

I Radiohead hanno deciso di qonfidare nell’intelligenza del popolo di Internet, qome leggiamo qi, il qale ha ben pensato di dimostrare qello qe in realtà è:

In pratiqa, hanno messo a disposizione tramite download elettroniqo il loro album “In Rainbows“, qiedendo alla gente di qontribuire qon un’offerta a propria scelta.
Un plauso ai Radiohead. Vogliono dimostrare qe le persone possono avere una qoscienza, pagando qello qe ritengono il prezzo opportuno per un album. D’altra parte ci lamentiamo sempre (giustamente) del prezzo elevato dei cd…
Orbene, qale sarebbe qindi il prezzo qorretto per un album, qonsiderando lo sforzo qreativo, qompositivo, e tutto il resto?

Si, zero. Per il 62% degli sqariqatori, zerissimo di niente di un qazzo.
Farà proprio qosì qagare qell’album? O forse fanno qosì qagare le persone?
Riflettiamoci.

Weekend

Bene, ho passato un simpatico finesettimana a base di concerti:

  • giovedi’ sera, al Yellow Dog Pub di Pisogne, i Maiden Italy, un gruppo tributo agli Iron Maiden
  • sabato sera, alla Locanda dell’Imperatore, i FolkStone, un gruppo folk metal
  • domenica sera, a Gandino, Andrea Braido, mostruoso chitarrista, per l’occasione suonava in una tribute band a Jimi Hendrix

I Maiden Italy molto bravi, il pubblico era ultra-preso bene, mi sono divertito. (il bassista suona incredibilmente uguale a Steve Harris 🙂 )
I FolkStone sono un gruppo di pazzi, suonano una specie di musica celtica con cornamuse e percussioni, sono in 7, e’ veramente stato troppo divertente vederli suonare, con coreografie e dettagli molto curati, anche se volutamente apparivano grezzi. Li consiglio a tutti!
Braido appare un cicciottello buontempone, ma quando impugna la chitarra e’ decisamente un dio 🙂 pur avendo un difetto alla prima falange dell’indice destro (per questo non suona con il plettro ma con le dita) e’ assolutamente mostruoso 🙂
E poi e’ molto simpatico, ci abbiamo parlato un po’ dopo il concerto.
Al prossimo post, argomento: wardriving!